Leonardo alla corte di Francia

Leonardo da Vinci 1519 – 2019 cinquecento anni dalla morte di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi: pittore, inventore, anatomista, botanico, musicista, ingegnere e molto di più.

Leonardo arrivò ad Amboise, nella Loira, nel 1516, su invito di Francesco I re di Francia e lì visse fino alla morte, avvenuta il 2 maggio 1519. La residenza che venne messa a disposizione dell'artista, del suo allievo Francesco Melzi e di un servitore, fu il castello Clos-Lucé, non lontano dal Castello Reale.


Leonardo, arrivò con tre dei suoi dipinti: la Gioconda, Sainte Anne e Saint Jean Baptiste. Erroneamente si attribuisce a Napoleone il furto della Gioconda che, invece, fu portata in Francia dallo stesso artista e lì rimase arrivando al museo del Louvre dopo la Rivoluzione Francese. Il quadrò subì una serie di vicissitudini: fu rubato da un italiano della mia Provincia, tal Vincenzo Peruggia che, nel 1911, convinto della colpa di Napoleone, volle riportare in Patria il famoso dipinto. Dopo pochi anni, una condanna per l’ingenuo ladro e alcune mostre in Italia, La Gioconda tornò in Francia al museo parigino, dove ancor oggi è possibile ammirarla.

Château du Clos Lucé e una delle riproduzioni delle macchine di Leonardo

Oggi Château du Clos Lucé è un museo, è possibile visitare la stanza di Leonardo, la cucina, la cappella con gli affreschi dipinti dai suoi discepoli e 40 riproduzione delle sue invenzioni militari, meccaniche, idrauliche e le macchine volanti. Già perché Leonardo era un pioniere della modernità, colui che intuì, secoli prima, che era possibile realizzare dispositivi che potessero volare.

Nel seminterrato del maniero vengono proiettate animazioni in 3D e ologrammi per ricreare l’ambiente di lavoro di Leonardo, far vivere allo spettatore la sua giornata tipo e il clima che si respirava nella residenza mentre Leonardo progettava macchine, studiava e realizzava disegni di anatomia e di botanica, eseguiva studi geometrici, prospettici e architettonici. Il grande Maestro italiano era circondato da molti libri, mappamondi, erbari, clessidre, animali impagliati e nature morte.

Gli interni

Attorno al castello vi è un parco nel quale è possibile fare una passeggiata culturale e vedere altre riproduzioni a grandezza naturale dei lavori del grande genio rinascimentale. Inoltre sono stati esposti alcuni famosissimi quadri, riprodotti su tele traslucide di tre, quattro metri, appese tra gli alberi secolari del magnifico giardino. E’ suggestivo perdersi tra i viali e immaginare Leonardo intento a pensare, elaborare teorie e discorrere con il suo discepolo, con il Re di Francia e con le persone che arrivavano da lui per conoscere lo straordinario artista.



Le tele nel parco

La costruzione del castello fu iniziata nel 1471 ed era una roccaforte del castello di Amboise, tantè che all’epoca sembra vi fosse una galleria sotterranea che collegava i due edifici. La facciata venne realizzata con mattoni rossi e tufo, con tetti spioventi in pietra grigia, come tutti gli edifici della zona e grandi finestre per sfruttare al meglio la luce del sole. La residenza fu poi acquistata nel 1490 dal Re Carlo VIII per sua moglie Anna de Bretagne come castello di campagna. Quando divenne Re di Francia Francesco I, volle invitare il grande artista e gli offrì il maniero come luogo per vivere e lavorare. Alla fine del XVII secolo la famiglia d’Amboise diventò proprietaria del castello salvandolo dalla distruzione certa durante la Rivoluzione Francese. 


Dettagli della facciata

Non lontano dall’ultima residenza di Leonardo da Vinci, si trova il Castello Reale di Amboise, tra le cui mura è custodita la tomba del grande genio del Rinascimento. Non vi è certezza che i resti sotterrati nella cappella di Saint-Hubert siano realmente quelli di Leonardo in quanto lui lasciò scritto nel testamento, redatto pochi giorni prima della sua morte, di voler essere sepolto nella chiesa di Saint Florentin, nella cittadina che lo aveva accolto nei suoi ultimi anni. Un registro del 2 agosto 1519 ricorda come «fu inumato nel chiostro di questa chiesa [Saint-Florentin ad Amboise] M. Lionard de Vincy, nobile milanese e primo pittore e ingegnere e architetto del Re, meschanischien di Stato e già direttore di pittura del duca di Milano-.

Cinquant’anni dopo però, durante la guerra tra cattolici e ugonotti, l’edificio fu danneggiato, la tomba di Leonardo violata e probabilmente le sue spoglie disperse. Nel 1874 alcune ossa attribuite al pittore, vennero sepolte nella cappella del Castello di Saint-Hubert, e ancora oggi qui si trova un cartello che indica la presenza dei “presunti” resti di Leonardo Da Vinci. Resta il fatto che questa tomba è meta di pellegrinaggio degli appassionati d’arte di tutto il mondo. La cappella di Saint-Hubert. fu costruita tra il 1488 e il 1493, realizzata in puro stile gotico fiammeggiante, con pietra e gesso della Turenna.


La cappella di Saint-Hubert 

L’intero complesso fa parte dei Castelli della Loira, dichiarati Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e disseminati in tutta la valle a nord ovest della Francia, tra Orléans e Tours.

Il castello di Amboise diventa dimora di Re Carlo VIII nella seconda metà del ‘400, il quale amplia il complesso su ispirazione del Rinascimento italiano invitando numerosi artisti italiani a lavorare al suo abbellimento. Visse qua anche Enrico II e la sua sposa Caterina de’ Medici ma in seguito i reali si allontanarono e il castello subì un parziale smantellamento e alcune distruzioni, fino a quando, dopo la Seconda Guerra Mondiale, iniziarono molteplici lavori di restauro per riportarlo all’antico splendore.


Il castello reale visto dalla Loira

La vista della Loira dal castello

I giardini del castello

Arroccato sopra un’altura affacciato sul fiume, dal suo cortile e affacciandosi alle finestre, è possibile ammirare la graziosissima cittadina di Amboise, con i vicoli stretti, i tetti grigi, i comignoli in cotto e le case a graticcio.



La vista di Amboise dal castello

In occasione del 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci, per celebrare il grande maestro rinascimentale, è stato chiesto all’artista varesino Andrea Ravo Mattoni, di riprodurre su tela "La mort de Léonard de Vinci" di François-Guillaume Ménageot. Le tele realizzate dal writers varesino misurano 3,50 m x 2,50 m, raffigurano alcuni particolari del dipinto e sono state esposte nella torre principale del castello. Ben riuscito il connubio tra antico e contemporaneo, tra storia e rivisitazione per festeggiare un grande artista, un visionario che ha precorso i tempi e lasciato un segno indelebile nel progresso umano.


Le tele realizzate da Ravo de "La mort de Léonard de Vinci" di François-Guillaume Ménageot


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